CIVITAVECCHIA – Non solo l’Italia. Mood’s declassa anche il Comune di Civitavecchia, e piuttosto pesantemente. La nota agenzia di rating internazionale ha infatti retrocesso Palazzo del Pincio da A2 a Baa1, esprimendo dunque un giudizio fortemente negativo sulle politiche economiche dell’amministrazione oltre che, evidentemente, sulla loro stabilità. A darne notizia è l’On. Pietro Tidei che, usando un paragone calcistico, parla di autentica retrocessione dalla serie A alla B per il Comune di Civitavecchia. E a rendere ancora più preoccupante il quadro c’è il fatto che, tra gli 8.000 comuni analizzati da Moody’s, soltanto il nostro, insieme a Napoli e ad un altro centro, ha subito un declassamento così pesante.
“È veramente triste e desolante dire che avevo ragione – commenta Tidei – Una ragione amara che conferma ancora una volta la disastrosa gestione di questa Amministrazione Comunale, che già due anni fa aveva subito un precedente declassamento. Questa condanna in serie B, costerà all’amministrazione milioni di euro dovuti all’innalzamento degli interessi che il Comune sarà costretto a pagare sui Boc (Buoni Ordinari del Comune) a suo tempo collocati sul mercato interno ed estero. Essere messo nella stessa classe del disastrato Comune di Napoli certamente non ci rallegra ma anzi lascia ragionevolmente supporre che ormai siamo vicini al dissesto finanziario, con gravissime conseguenze per le tasche dei cittadini che saranno costretti a pagare nuove tasse per coprire i debiti di un comune dissestato. Pensare che degli 8000 comuni, Civitavecchia insieme a Napoli risulta il peggior Comune amministrato non fa certamente onore né al Comune né ai civitavecchiesi che passeranno alla storia come la peggiore Amministrazione d’Italia. Altro che Civitavecchia in Europa! Siamo ormai vicino all’Africa e al medioevo! Questo è il cumulo di macerie che questa sciagurata amministrazione lascerà ai posteri”.
Duro anche il commento di Futuro e Libertà per l’Italia, che con gli esponenti locali Massimo Palomba e Stefano Schiavi si domandano: “Cosa ci dirà adesso il sindaco con la sua giunta? Che è un giudizio politico? Che non è vero niente? Che a Civitavecchia va tutto bene?
E’ il caso di mettere i piedi per terra, di scendere dal piedistallo e dire le cose come stanno. Si abbia questo coraggio e dichiarare il fallimento di una stagione politica che ha portato la città al tracollo economico e finanziario. Si abbia il coraggio di dire che non si è fatto nulla di quello che si doveva, evitando i soliti proclami. E ne prendano atto anche i consiglieri comunali che continuano a tenere in piedi questa giunta. Manca poco a maggio prossimo, mese di elezioni, e vorremmo capire con quale faccia i partiti locali presenti in Consiglio (tranne alcune eccezioni), si presenteranno al giudizio di cittadini, sempre più vessati, che non hanno visto nulla di concreto se non rotatorie pagate uno sproposito, senza nemmeno usufruire dei fondi europei a disposizioni per gli Enti locali proprio per la costruzione di rotatorie. Vogliamo vedere con che faccia si presenteranno agli elettori dopo tutte le prese in giro di questi anni”.
Non è tuttavia solamente Moscherini, secondo Fli, l’unico colpevole, “perché le colpe – rimarcano Palomba e Schiavi – ricadono su tutte quelle giunte che negli ultimi quindici anni hanno guidato questa città: dalla giunta dei marciapiedi (Tidei), alla giunta delle opere non finite (De Sio), alla giunta fantasma (Saladini) per finire alla giunta del non fare o fare male (Moscherini). Giunte fallimentari che lasciano non cocci ma macerie, detriti enormi che sarà compito di chi li sostituirà, raccogliere. Ma di certo una grossa spallata a questa città l’ha data quest’ultima giunta e questo è innegabile e sotto gli occhi di tutti”. “A tutto ciò diciamo basta – concludono – alla politica dei grandi annunci diciamo basta e anzi è giusto dire alla città la verità che come Berlusconi il Sindaco nasconde ovvero che dal 2012 iniziano le lacrime di sangue perché bisognerà abbattere il debito e non si potranno fare neanche gli investimenti minimi necessari”.