CIVITAVECCHIA – La protesta dei precari della scuola, che sta dilagando ormai in tutta Italia, arriva anche a Civitavecchia. E’ programmata infatti per lunedì 13 settembre, alle ore 10:00 di fronte all’Isis Calamatta, la manifestazione dei precari cittadini contro i tagli del Governo all’istruzione, con titolo quanto mai eloquente: “Contro l’omicidio di Stato della scuola pubblica e dei precari”. Numeri alla mano, nella cesoia dei 150.000 posti eliminati in tre anni dal Ministro Tremonti all’interno del comparto scuola, ci sono infatti anche circa cento lavoratori del territorio tra insegnanti e personale amministrativo. Numeri sicuramente allarmanti. Non è un caso che alla manifestazione di lunedì abbiano quest’oggi ufficializzato la loro adesio i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil che, in una nota congiunta a firma dei segretari territoriali Caiazza, Barbera e Di Marco, si dichiarano “parte di una lotta finalizzata a difendere l’occupazione ed il diritto costituzionale all’istruzione, al sapere, alla conoscenza”. “I tagli imposti dal Governo minano alle fondamenta la conquista, del movimento operaio e dei lavoratori, della scolarizzazione di massa – afferma la triplice – Per questo chiamiamo l’intero mondo del lavoro, i pensionati e i cittadini ad essere parte di una iniziativa finalizzata a difendere indisponibili e fondamentali diritti universali. Il comprensorio di Civitavecchia, del resto, complessivamente, risulta tra quelli più esposti in termini di pesanti ricadute dettate innanzitutto dai tagli contenuti nella manovra economica correttiva del Governo”.
Adesione alla protesta del 13 arriva inoltre anche da Prc, Pdci e Sinistra Ecologia e Libertà. “Governo – afferma la segretaria del Prc Valentina Di Gennaro – mentre sancisce la fine della scuola pubblica italiana, finanzia quella privata e confessionale, difende l’evasione fiscale, sovvenziona missioni militari, custodisce caste e privilegi per banche e padroni, promuovendo una trasformazione complessiva del sistema scolastico pubblico volta a bloccare la diffusione del sapere critico e la formazione di una cittadinanza attiva e consapevole. Ecco perché parteciperemo convinti al Presidio del mondo della scuola: per dire no ai tagli del Governo e allo smantellamento dell’istruzione pubblica”.
Parole durissime all’indirizzo del governo anche da Sel. “Durante l’era morattiana è sparito l’aggettivo “pubblica”, che per decenni aveva accompagnato il termine “istruzione”, mentre i programmi nazionali prendevano il volo – si legge in una nota del partito cittadino -Durante l’era gelminian-tremontiana la predazione ha raggiunto un alto livello di imbarbarimento e di rozzezza. La scuola pubblica ha perso il tempo pieno, quello vero, per essere sostituito da un succedaneo che puzza di doposcuola e assistenza. I ladri si son portati via migliaia di insegnanti per riequilibrare una finanza pubblica erosa da cricche protette e impoverita da un’evasione fiscale incoraggiata. Gli alunni sono stati privati delle attività che i docenti potevano svolgere durante le ore di compresenza. Ai bambini e ai ragazzi con disturbi specifici di apprendimento è stato tolto il diritto al sostegno. Agli scolari è stato scippato il diritto allo studio perché la scuola pubblica non ha più i fondi per pagare i supplenti che sostituiscono i docenti titolari assenti. Hanno incasellato decine di alunni in aule sempre più strette sottraendo spazio vitale alla loro sicurezza e a quella dei docenti. Hanno messo le mani nelle tasche delle famiglie degli alunni per comprare la carta igienica, i gessi e il materiale di facile consumo. Hanno fatto sparire migliaia di amministrativi e di collaboratori scolastici gettando le scuole nel disordine. E purtroppo i furti non finiscono qui. Chi ha a cuore il destino della scuola pubblica – conclude Sel – ha il dovere di mobilitarsi per porre fine ad un vero e proprio ladrocinio di democrazia”.