CIVITAVECCHIA – “L’onorevole Pietro Tidei è specializzato in colpi di teatro: ogni volta che si sente in calo di visibilità se ne esce con una dichiarazione a effetto per attirare l’attenzione su di sé”. E’ quanto afferma il capogruppo consiliare del
Pdl, Dimitri Vitali, inserendosi nella ennesima querelle tra il Sindaco Moscherini e il Deputato. “Una volta – afferma il consigliere – ha detto che il consiglio comunale è pieno di mafiosi. Un’altra volta ha provveduto a elargire dichiarazioni ad effetto dopo il famoso ritrovamento del falso documento cubano. Adesso, l’ennesimo coupe de theatre, arrivando a sostenere che questa città è governata da drogati. Nonostante molti miei colleghi si continuino ad arrabbiare a me viene quasi da ridere. Mi sono sempre battuto con la mia parte politica nel sostenere che la maggior offesa per Tidei sia il silenzio, ma a volte non si può fare altro che rispondere. Anzichè andare in televisione dire castronerie, Tidei si preoccupi di fare il parlamentare, visto che il suo popolo lo ha demandato quello: contribuisca seriamente alla politica vera e la smetta di disturbare, facendo il moralista”.
“Rispetto alla mancata querela annunciata da Moscherini a Tidei –prosegue Vitali – in merito al ‘cubagate’, ad onor del vero voglio svelare che è stata la maggioranza ed in particolare il sottoscritto a dissuadere il sindaco. Un po’ perché non se ne può più di questo clima con continui assalti frontali, un po’ perché è bene ricordare che Tidei gode dell’immunità parlamentare, alla quale non ha mai rinunciato, fattore che lascia cadere nel vuoto qualsiasi tipo di ricorso all’autorità giudiziaria. Sinceramente, in questo caso non credo di essere in grado di fermare coloro che si sono sentiti additati dalle dichiarazioni dell’onorevole, soprattutto riguardo alla possibilità che le scelte politiche possano essere influenzate dalla droga”.
“Il mio invito – conclude Vitali – è quello di stemperare i toni e lasciare che questa maggioranza continui a governare in serenità e tranquillità. Molte cose stiamo facendo, Moscherini sta governando bene e forse la rabbia di Tidei è racchiusa proprio in questo. D’altronde, ormai lui in questa città non ha più nulla da dire e da fare, i suoi uomini non gli credono più: è un lontano ricordo e non gli resta altro che sbraitare dietro un obiettivo o su un foglio spedito via fax o via mail”.