CIVITAVECCHIA – Apprendiamo con disappunto, preoccupazione e stupore, per bocca dell’Assessore D’Antò, che la responsabilità dello stato, manifestamente pietoso del manto stradale cittadino, mitragliato di perdite d’acqua pubblica, è “dell’amministratore medio del passato”, e soprattutto del malcostume che lo avrebbe contraddistinto: voto di scambio, gestione clientelare, ed altri gravi reati ai quali D’Antò allude. Chi sia questa fantomatica figura è motivo, per noi, d’intensa suspense: siamo infatti certi che l’Assessore non intendeva sparare nel mucchio, con esternazioni imprecise, indistinte, dal sapore vagamente calunnioso, e che perciò, in una prossima imminente dichiarazione, farà nomi e cognomi con riferimento a precise e documentate circostanze. Il principio per il quale “uno vale uno” – al quale i grillini dichiarano di ispirare la loro politica – non può, infatti, venire storpiato in un generico “l’uno vale l’altro”; e dunque D’Antò andrà a breve alla Procura della Repubblica ad informare i Magistrati sulle circostanze delle quali ha precisa conoscenza: se così non fosse avrebbe fatto una figuraccia, indegna persino dell’”amministratore medio del passato”.
Resta il fatto che l’amministratore medio del presente è D’Antò e che governa il Movimento 5 Stelle: e quindi all’Assessore D’Antò e alla Giunta della quale è parte domandiamo come e quando intendano porre rimedio a questa situazione penosa. Una dichiarazione d’assenza di latrocinio non implica che le buche non si riparino, e che l’acqua – per la cronaca: ieri al centro è mancata! – vada dispersa. Si facciano dunque una passeggiata fuori da facebook, ogni tanto, magari anche a bordo di furgoni variopinti, ma prendano, per favore, atto della situazione e comincino – per dovere, questa volta; non per favore! – a proporre loro soluzioni e interventi, anziché invocare responsabilità altrui attraverso allusioni vaghe e perciò inaccettabili, che nella migliore delle ipotesi si traducono in un patetico, inconcludente “scaricabarile”.
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