CIVITAVECCHIA – Presenti i responsabili di gestione della struttura recettiva di Castelnuovo di Porto, il Direttore Generale della Asl Roma F, i dirigenti sanitari del Distretto F4, il Sindaco del comune ospitante ed il Garante dei Detenuti della Regione Lazio, si è svolto lunedì scorso a Castelnuovo di Porto un primo incontro interistituzionale per affrontare molti problemi relativi alla permanenza nel Lazio di migranti provenienti in gran parte dal nord africa.
L’incontro, promosso dal Garante regionale Angiolo Marroni, era volto a delineare soluzioni tecniche per alcuni aspetti della gestione sociosanitaria degli ospiti della struttura, che considerando le attuali dimensioni dei flussi migratori, arrivano nel Lazio direttamente dai luoghi di approdo nelle coste dell’Italia meridionale, senza periodi ‘filtro’ di accoglienza in loco, con tutte le implicazioni di ordine medico e di salute pubblica che questo può comportare.
Attualmente, lo ricordiamo, la normativa italiana prevede vari tipi di strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari: i Centri di primo soccorso e accoglienza (CPSA), i Centri di accoglienza (CDA), i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) e i Centri di identificazione ed espulsione (CIE).
I C.A.R.A. sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l’identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato.
La cooperativa Auxilium, dallo scorso aprile gestore del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, ha illustrato quali azioni ha messo già in campo per la costituzione di una anagrafe sanitaria degli immigrati richiedenti asilo residenti temporaneamente nella struttura sulla via Tiberina: una radicale operazione di sanificazione degli ambienti, la riorganizzazione del servizio di mensa secondo standard innovativi,e la creazione di un primo database delle presenze suddivise per provenienza e per eventuali patologie pregresse od in corso, con l’elenco delle indagini diagnostiche e delle risposte assistenziali individualmente erogate.
Nel vertice di lunedì sono stati previsti dei percorsi temporanei di presa in carico nel sistema sanitario regionale, che possono dare risposte immediate in termini di copertura sanitaria, in attesa della definizione finale dello status di ogni individuo inteso come singolo o gruppo familiare.
“Con l’incontro di lunedì scorso presso il C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto – ha commentato il Direttore Generale della Asl Roma F, dott. Quintavalle – è iniziato un significativo processo di revisione costruttiva dell’approccio al problema della gestione socio sanitaria dei flussi migratori nel Lazio, ed in particolare nella Asl Roma F, coinvolgendo in prima istanza tutti gli attori, istituzionali , privati e del volontariato, in un percorso di cooperazione integrata e immediata. Un sentito ringraziamento al Garante dott. Marroni, che promuovendo questo incontro ha avuto l’intuizione giusta: di fatto una conferenza dei servizi che agisce rapidamente e altrettanto rapidamente trova le soluzioni percorribili e le mette in atto”.
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