“Gravi violazioni si stanno verificando in Italia, a seguito dell’introduzione dell’obbligo del Green Pass in tutte le attività sociali e lavorative, e dei conseguenti rischi per la democrazia derivanti dal permanere dello stato di emergenza e dalla mancanza di pluralismo ed opposizione all’interno delle Istituzioni democratiche e dei mezzi di informazione”. E’ questa la denuncia dell’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, firmata dal presidente Erich Grimaldi e da oltre sessanta avvocati dell’associazione, e inviata a: Consiglio d’Europa, Unric, Presidente del Parlamento Europeo, Presidente della Commissione Europea, Once, Unhrc, Amnesty International, Human Right Watch, Human Right Foundation, EuromedRights, International Federation for Human Rights.
“Il Governo italiano”, si legge nella missiva, “con un illegittimo e continuo ricorso ad una normazione d’urgenza, ha introdotto una serie di provvedimenti che da un lato violano i diritti e libertà fondamentali sanciti dalla Costituzione Italiana e i diritti inviolabili affermati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dall’altro non garantiscono, a pieno, la tutela del diritto alla salute ed il controllo attuale del contagio, atteso che la certificazione verde, per come concepita, non è una misura sanitaria ma solo politica”. Secondo Grimaldi “l’introduzione del Green Pass, come presupposto per il godimento di diritti inviolabili e come requisito per l’accesso a determinati servizi essenziali, determina discriminazioni ed emarginazione sociale ed istiga all’odio sociale nella popolazione”. E nonostante la normativa attuale preveda la possibilità di non vaccinarsi, “è in atto una campagna mediatica discriminatoria e persecutoria nei confronti dei soggetti non vaccinati, visti come untori, finanche quando siano stati impossibilitati alla vaccinazione per gravi motivi di salute”. Organi di informazione e mass media, secondo lo staff legale di UCDL, diffondono notizie “allarmistiche, rifiutando il confronto e la critica costruttiva, sostenendo, contro ogni evidenza scientifica attestata anche dai maggiori istituti di studio accreditati nazionali ed internazionali, che i vaccinati siano meno contagiosi dei non vaccinati, alimentando paure e discriminazioni”. Infine, “cittadini che, nel rispetto della legge, non si sono vaccinati per i più svariati motivi ed eseguono tamponi a loro spese, vengono apostrofati come irresponsabili, equiparati ad evasori fiscali, o peggio terroristi. E intanto c’è chi non vuole eseguire la terza dose. La denuncia vuole ricordare quali siano i diritti fondamentali del nostro paese, ovvero il rispetto della dignità della persona umana, l’uguaglianza morale e giuridica, la libertà di opinione, di stampa, di riunione, di associazione, il diritto di partecipare alle scelte che toccano tutti e ciascuno, il diritto all’istruzione, alla salute, alla giustizia, il riconoscimento del valore di ogni lavoro e la tutela di tutti i lavoratori, nonché il diritto a liberamente manifestare.”
Il Presidente Erich Grimaldi
Gli avvocati
Salvatore Rosario Giordano, Andrea Marini, Alessandra Di Dio, Sonia Spadaro, Ludovica MenegoloPujatti, Francesca Pedrolli, Andrea Antongnini, Marianna Corporente, Tania Veronica Sciuto, Tiziana Trovò, Luisa Lerro, Lario Paccosi, Fabiola Cristofano, Simonetta Liberini, Saverio Salvatore, Andrea Rossini, Gabriella Barletta, Melissa Montanari, Patrizia Spadaro, Sonia Spadaro, Fiorella Lovato, Antonio Fraternale, Annalisa Mercurio, Roberta Quagliuolo, Francesco Medei, Silvia Chiarini, Piergiorgio Biello, Sonia Limura, Alessandro Maranesi, Patrizia Barletta, Valeria Bertuccioli Bargnesi, Anna Giuliucci, Gaia Venturelli, Fabrizio Murgia, Rosaria Bergonzoni, Stefania Carbonari, Manuela Romano, Eva Mauromicali, Giulia Capri, Nicoletta Rocco, Caterina Rosaci, Federica Federici, Anna Maria Calvano, Tiziana Milio, Giovanni Paduano, Aurora Poli, Cristina Comparoni, Nicoletta Rocco, Stefania Rosin, Maria Giovanna Castaldo, Paolo Bagnasco, Noemi Marinozzi, Anna Di Feo, Roberta Vicini, Francesco Spampinato, Giovanni Paduano, Ornella Girone, Marco Visone