CIVITAVECCHIA – Da Tullio Nunzi riceviamo e pubblichiamo:
“Nel quadrilatero che va da piazza Cavour a piazza Calamatta, via Leonardo, via Cencelle , ci sono 24 negozi chiusi; chi da tempo, chi recentemente.
Sintomo di una desertificazione commerciale in atto in città ,ma anche in gran parte del nostro paese.
Un problema grave, poco rilevato a livello di associazioni di categoria e a cui invece bisognerebbe dare ampio risalto.
Non oso immaginare cosa sia a livello periferico; ovvio che il fenomeno della desertificazione commerciale ha diverse cause: come l’espansione dell’ ecommerce, canoni di locazione, stili di vita diversi. Oltre al fatto che il mercato di piazza R.Margherita che era una specie di attrattore di utenza vive da 15 anni una situazione di disagio, una vita grama tra varie ipotesi di ristrutturazioni; ne’ ( secondo le indagini di Confcommercio) la mancanza di utenza viene sopperita dal crocerismo, se l’anno passato tra aperture e chiusure di attività il saldo era negativo.
Però è un fenomeno presente in città e che andrebbe studiato, ipotizzando con il comune un piano di riaperture ,attraverso riduzioni di affitti e tasse, un incontro con i proprietari, con facilitazioni per imprese giovanili.
In alcune città del nord i soldi per gli affitti sono stati messi dal comune, almeno per il primo anno, in altre si è offerto un bonus forfettario per i proprietari di immobili che diminuiscono il canone di locazione a negozi di vicinato, pubblici esercizi ed attività artigianali.
Qualcosa bisogna fare, nella consapevolezza( le decisioni dell’amministrazione sui negozi storici vanno in quel senso) , del valore sociale delle economie di prossimità, nella capacità dei negozi di rafforzare le comunità, nel garantire la cura dello spazio pubblico, nel garantire sicurezza.
I negozi rendono le città più vivibili, più attraenti, più sicure.
Una seria riqualificazione urbana inizia dalla lotta alla desertificazione, e dal mettere fine a vetrine chiuse, spente, impolverate che sono il simbolo crudele dell’ inizio della desertificazione”