CIVITAVECCHIA – La Presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale di Pino Musolino è stata negli ultimi giorni tempestata di critiche da molti settori cittadini.
L’aumento delle tariffe sulle merci caricate e scaricate è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando tutte le imprese locali operanti in porto a firmare un durissimo comunicato stampa contro questa decisione.
Aumentare le tariffe sulle merci impedirà al porto di attrarre nuovi traffici commerciali, traffici che verranno dirottati sugli altri porti italiani dove queste tasse rimarranno molto più basse, colpendo gravemente la possibilità di stabilizzare il lavoro precario presente e di creare nuova occupazione nel futuro. In più dalle dichiarazioni di Molo Vespucci si evince che questa manovra serve a finanziare i lavori dell’antemurale già in parte finanziati dai fondi europei del PNRR.
Vogliamo allora ricordare che i soldi del PNRR non piovono dal cielo, ma sono soldi presi in prestito e che dovranno essere in gran parte restituiti dalle future generazioni tramite le tasse.
Per quanto ci riguarda questa scellerata manovra fiscale è un vero e proprio scippo ai lavoratori ed ai giovani di Civitavecchia.
Sono anni che, praticamente soli in città, in compagnia soltanto del sindacalismo di base, denunciamo grandi carenze da parte di Molo Vespucci sui temi della sicurezza, del precariato, delle prospettive future, delle regalie di banchine pubbliche date in concessione per pochi spicci agli armatori e delle “crisi di bilancio” immaginarie delle società partecipate per poi svenderle al migliore degli offerenti. Ma finalmente questo sembra essere l’ultimo atto di una presidenza ormai al capolinea. Il presidente dell’Autorità Portuale viene nominato dal ministro dei Trasporti in accordo con il presidente della Regione Lazio e la destra ora al governo, a caccia di poltrone per i suoi amichetti, non avrà nessuna intenzione di riconfermare un presidente scelto in passato dal Partito Democratico. Partito Democratico che solo ora sembra svegliarsi da un lunghissimo sonno indotto e criticare quello che di fatto è il suo presidente.
Ora però, come siamo soliti fare, vorremmo pensare al futuro.
Dopo la fallimentare gestione Musolino sarà il tempo di una nuova presidenza. Questo però non farà scomparire i problemi che ci sono nel porto. La paura è che come sempre alle nostre denunce verso i favoritismi che si fanno ai grandi armatori sarà risposto che siamo disfattisti e che il manovratore necessita di tempo. Partiti, giornali, imprese e qualche sindacato saranno di nuovo pronti ad incensare il nuovo “Capo” del porto per sperare di entrare nelle sue grazie. Noi saremo come sempre dalla stessa parte, quella dei lavoratori e dei cittadini di Civitavecchia.
Il porto, in quanto demanio pubblico, appartiene agli operatori portuali ed ai cittadini del territorio che lo ospita. Il compito del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, rappresentante del governo, dovrebbe essere quello di garantire che i profitti dei privati non avvengano a discapito dei lavoratori e che anzi le ricchezze dei traffici vengano redistribuite tramite lavoro stabile e sicuro. Invece da sempre chi siede a Molo Vespucci sembra essere guidato dall’interesse unico di favorire ogni nefandezza che gli armatori vogliono fare a discapito dei Civitavecchiesi.
Invitiamo quindi la classe dirigente cittadina, che sia partitica o aziendale, a farsi parte attiva nella critica costruttiva verso le istituzioni, che è propria di una sana democrazia, e come noi pretenda il benessere per tutti e non solo per il proprio orticello. Se al contrario continueranno a dire sempre sì per non far torto a chi comanda i problemi non verranno risolti, ma anzi aumenteranno
Unione Popolare Civitavecchia