FIUGGI – Sabato 6 settembre, ore 21.30 nel Giardino Excelsior del BardDue P. via Besso 9, il Prof. Livio Spinelli torna di nuovo a Fiuggi, su invito del prof. Pino Pelloni Direttore della Biblioteca della Shoah, con una serata dedicata a Giorgio Bassani e al suo capolavoro il Giardino dei Finzi Contini nell’ambito del Festival internazionale “Fiuggi Platea Europa”. Un itinerario della memoria in cui il prof. Spinelli, ricostruisce la genesi del romanzo, che il grande regista Vittorio De Sica trasformò in un film di successo internazionale – presentato in anteprima mondiale a Gerusalemme – illustrerà le ragioni dello scontro tra De Sica e Bassani, tanto che lo scrittore fece ritirare il proprio nome dal film.
Due giovanissime violiniste: Alessandra Polce e Camilla Crisostomi accompagneranno la serata con brani musicali della colonna sonora del film, mentre le immagini del Castello di Santa Severa e della Necropoli di Cerveteri – che ispirarono Giorgio Bassani – faranno da sfondo.
Durante la serata il prof. Francesco Tescione reciterà delle poesie inedite di Bassani ed alcuni brani drammatizzati tratti dal romanzo. “Il giardino dei Finzi Contini fu scritto davanti casa mia” afferma il professor Spinelli “quando Giorgio Bassani risiedeva nell’Hotel Le Najadi di Santa Marinella, uno dei luoghi della Dolce Vita. All’epoca ero un bambino e non immaginavo che fosse uno scrittore, sapevamo che lavorava alla RAI e lo vedevamo sempre giocare a tennis allo Sporting Club con Mario Soldati e Ruggero Orlando. Ho conosciuto anche Jenny Bassani sorella dello scrittore, Valeria Sinigallia la moglie. i figli Paola ed Enrico, ho fatto intitolare una bella via a Giorgio Bassani e ho intervistato la prof.ssa Portia Prebys. Questo romanzo è stato tradotto in 40 lingue e il film fu presentato in anteprima a Gerusalemme. A Fiuggi percorreremo un itinerario della memoria, sul filo dalle parole di Bassani: da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini, di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga, e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d’Estate, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l’ultima guerra. Ma l’impulso, la spinta a farlo veramente, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica d’aprile del 1957. Fu durante una delle solite gite di fine settimana. Distribuiti in una decina d’amici su due automobili, ci eravamo avviati lungo l’Aurelia subito dopo pranzo, senza una meta precisa. A qualche chilometro da Santa Marinella, attirati dalle torri di un castello medioevale che erano spuntate all’improvviso.”