” Togliere i cassonetti alla Frasca nulla ha a che vedere con la tutela dell’area”

CIVITAVECCHIA – Nuova segnalazione di Forum Ambientalista ODVSimona Ricotti  e LIPU-BIRD LIFE Italia sezione di Civitavecchia e Monti della TolfaAlessia Colle, sulla situazione rifiuti alla Frasca:

“Abbiamo appreso dai frequentatori quotidiani della costa e della Pineta della Frasca che la società SEPORT, su mandato dell’ADSP, dopo aver provveduto a rimuovere l’enorme accumulo di rifiuti di cui alla ns segnalazione dell’8 luglio 2024, nella giornata del 10 luglio u.s. ha provveduto a rimuovere tutti i cassonetti a servizio dei fruitori dell’area in questione, apponendo in sostituzione solo alcuni carrellati, peraltro a nostro avviso già dovuti in precedenza, a servizio dell’attività di ristoro ivi presente. Supponiamo che la scelta, assolutamente da noi non condivisa nei modi e nei tempi, di togliere i cassonetti sia stata presa a valle di quanto riportato dalla nota ARSIAL prot.0010764 del 09/07/2024 che cita testualmente: “è quindi opinione di questa Agenzia che i cassonetti siano da eliminare nella loro totalità e che non debba esserci nessun punto di raccolta anche in prossimità degli ingressi, anche per evitare “l’effetto attrattivo per quanti usano liberarsi di rifiuti ingombranti e speciali senza utilizzare i luoghi a ciò deputati” citato nella comunicazione. Questo anche in virtù della mancata garanzia della continuità del servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti.” Una mera opinione di chi, poco integrato nel contesto territoriale, non capisce la valenza della Frasca per la comunità civitavecchiese e che ha dettato, esprimendo il proprio parere, l’effettuazione di una scelta miope da parte dell’ADSP, che ha preso la palla al balzo per assumerla con il solo scopo di risparmiare in servizi e conferimento.

L’istituzione del Monumento Naturale è stata richiesta e perseguita per tutelare detta area e la relativa costa dalle mire speculative di cui era oggetto, tutelarne la naturalità e le preesistenze archeologiche e garantirne la fruizione, ovviamente nel rispetto dell’ecosistema esistente, alla comunità cittadina, e non certo per espropriargliela e renderla un luogo non fruibile. Peraltro è cosa nota che i parchi sono aree tanto amate e rispettate, quanto fruibili ai cittadini, quando le istituzioni hanno provveduto ad attivare le idonee procedure di erogazione dei servizi e di progressiva sensibilizzazione dei fruitori. Nulla di tutto ciò è stato fatto da parte di alcuno, tantomeno da parte delle istituzioni, se non qualche azione, ovviamente non sufficiente, di sensibilizzazione da parte delle associazioni di volontariato. Togliere i cassonetti in un area, quale la Frasca, che è assiduamente frequentata nella stagione estiva, nulla ha a che vedere con la tutela dell’area, e significa esclusivamente voler riempire l’intero monumento naturale di rifiuti e sottoporla ai danni ambientali conseguenti la creazione di discariche abusive. Basterebbe, a tal fine, vedere il semplice e progressivo accumularsi di rifiuti nelle aree in cui precedenza vi erano i cassonetti e gli effetti che ne sono scaturiti (presenza di vermi, scolo percolato sul suolo e a mare e odore pestilenziale) :

Orbene, nonostante le tante dichiarazioni di intenti circa la volontà di riqualificare e valorizzare l’area, ci sembra che nessuno degli attori istituzionali coinvolti si muova in tal senso: il progetto di riqualificazione, a partire dagli espropri e dalla realizzazione delle aree parcheggio è al di là da venire, la manutenzione ordinaria risulta minimale e insufficiente, la pineta, come da noi segnalato con nota del 27 giugno u.s., continua ad essere a grave rischio incendio, i rifiuti vengono lasciati in loco, i siti archeologici sono lasciati alle intemperie e all’azione dei vandali. Per quanto sopra esposto le sottoscritte Simona Ricotti, referente locale della Sezione di Civitavecchia del Forum Ambientalista ODV, e Alessia Colle, delegata LIPU-BIRD LIFE Italia, sezione di Civitavecchia – Monti della Tolfa, entrambe associazioni di tutela ambientale riconosciute dal Ministero dell’Ambiente ai sensi dell’art. 6 e 13 della legge 349/86, chiedono a quanti in indirizzo, ognuno per le proprie competenze: – di voler provvedere nuovamente, in tempi estremamente brevi, alla rimozione dei rifiuti accumulatisi nell’area dove precedentemente erano situati i cassonetti; – di voler valutare urgentemente l’installazione di cassonetti, in numero maggiore rispetto ai precedenti e, soprattutto nel periodo estivo, di un maggior numero di svuotamenti settimanali degli stessi; – di voler rendere noto alle scriventi Associazioni quali interventi si intendano assumere per prevenire il rischio incendio. Si ribadisce, infine, nuovamente di voler provvedere ad attivare e garantire che vengano attivate stringenti azioni di controllo, con l’installazione di telecamere e pattugliamenti in tutta l’area”