CIVITAVECCHIA – Unione Popolare e USB lanciano una raccolta firme per l’istituzione di un salario minimo legale di 10 euro l’ora e la proposta di legge per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro e di lesioni sul lavoro.
Crediamo che, allo stato attuale delle cose, con gli stipendi che diminuiscono nel tempo e le morti sul lavoro sempre più frequenti, sia diventato fondamentale unire la lotta per il salario e quella per la sicurezza sul lavoro: due lotte strettamente collegate e ogni giorno più necessarie.
Introdurre un salario minimo significa infatti porre un limite allo sfruttamento salariale sul posto di lavoro, garantendo un compenso dignitoso a chi materialmente produce la ricchezza del paese. Negli ultimi 30 anni i salari medi italiani sono diminuiti del 3% (dati OCSE) mentre in altri paesi europei sono aumentati del 30-50%, tanto che oggi un lavoratore e una lavoratrice su 4, spesso giovani e donne, percepiscono salari da fame e sono poveri!
Allo stesso modo il riconoscimento come reato di omicidio sul lavoro mira finalmente a proteggere la salute, e purtroppo spesso anche la vita, dei lavoratori e delle lavoratrici dall’abuso meccanico di un sistema che, nell’ottica del profitto, svaluta e disumanizza le persone, specula sulle vite e non trova limiti da uno Stato che contribuisce solo a perpetuare questo processo.
Le morti sul lavoro ad oggi registrate – 15 a settimana tra gennaio ed aprile -, ci ricordano infatti che, anche quando mettere al centro il profitto a discapito della sicurezza porta a una conclusione fatale del processo di sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, i veri responsabili di queste tragedie vengono quasi sempre praticamente assolti. Come nel caso di Luana D’Orazio, una ragazza morta stritolata sul posto di lavoro da un macchinario manomesso per produrre di più, dove i responsabili materiali di questa tragedia sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e un anno e mezzo di reclusione, più una multa di 10.300 euro.
Questo il valore della vita di una lavoratrice, la vita di una persona, secondo la magistratura italiana.
È importante, ora più che mai fondamentale, ripetere forte e scandire bene che i lavoratori e le lavoratrici di questo paese non sono carne da macello o pedine intercambiabili da sacrificare all’occorrenza; è importante ricordare che prima di ogni altra cosa si parla di persone con un diritto alla vita, la salute, la dignità e anche al lavoro, nelle condizioni che per Costituzione rendono effettivo questo diritto.
A Civitavecchia le firme per la legge sul salario minimo legale di 10 euro l’ora e per la legge “Stop omicidi sul lavoro” si raccolgono presso i banchetti ad iniziare da sabato prossimo al mercato di piazza Regina Margherita dalle ore 9,00 alle 12,00. Inoltre saremo presenti dalla prossima settimana con i banchetti il mercoledì dalle ore 9,00 alle 12,00 al mercatino di via Nenni, il sabato dalle ore 9,00 alle 12,00 al mercato di piazza Regina Margherita e il venerdì dalle ore 17,00 alle 20,00 presso largo Arditi del popolo
Unione Popolare – USB