CIVITAVECCHIA – Il sindacato USB di Civitavecchia commenta la notizia dell’emendamento alla legge finanziaria 2025 presentato dall’Onorevole Alessandro Battilocchio “circa lo sviluppo delle aree interessate al phase-out delle centrali a carbone” :
“L’emendamento sembrerebbe introdurre un elemento di novità, consistente nel richiamo ad una ulteriore normativa finalizzata allo sviluppo territoriale, quella attinente alle “Aree di interesse strategico nazionale”.
Tale inedito e affascinante riferimento desta però qualche perplessità. Ricordiamo, infatti, che già in passato il Governo aveva esplicitamente promesso per Civitavecchia l’adozione di strumenti agevolativi, come ad esempio quello delle “Aree di crisi industriale complessa” e quello del “Contratto di sviluppo. Poi, però, se ne è dimenticato. In tal senso, crediamo sia del tutto giustificato guardare con prudenza a un’opzione che si aggiunge a quelle ricordate senza la necessaria chiarezza.
Tanto per dire, dal testo proposto non si capisce il puntuale riferimento al comma che regolamenta la nomina del Commissario delle citate “Aree di interesse strategico nazionale”. Ma forse non abbiamo inteso bene.
In ogni caso, se l’intenzione è effettivamente quella di avvalersi di questa opportunità, magari con riguardo a grandi investitori interessati ma non ancora noti, allora saremmo i primi a rallegrarcene. Ma sarebbe opportuno che l’On.le Battilocchio spieghi a questa comunità il senso dell’emendamento. Giacché presso il MIMIT, tra l’altro su sua iniziativa, è attivo un Comitato di Coordinamento che ha il compito istituzionale di occuparsi proprio di questi problemi, il quale non ha mai discusso di un simile strumento e di certo gradirebbe un confronto in merito con il deputato espresso dal territorio.
Detto ciò, l’emendamento individua poi specifici finanziamenti per l’Accordo di programma già annunciato dal MIMIT. A ben vedere, tuttavia, le risorse previste riguarderebbero esclusivamente “eventuali” opere infrastrutturali relative a determinati investimenti, anch’essi “eventualmente” inclusi nell’Accordo di programma che ancora ad oggi è purtroppo solo un titolo.
Sulla stessa falsariga si aggiunge che gli “eventuali” investimenti “potranno” essere supportati dalla SACE, la società assicurativa e finanziaria controllata dal Ministero dell’Economia.
Dobbiamo dire che risulta davvero difficile prendere atto sulla stampa di iniziative sicuramenti lodevoli, ma che, nella delicatezza del momento e ai fini dell’interesse collettivo, dovrebbero forse essere condivise con gli organismi preposti. E soprattutto avere concretezza. Salvo il crearsi di ulteriore confusione, come ad esempio quella creata da un emendamento simile alla legge finanziare 2023 in tema di Contratto di sviluppo.
Resta il fatto che il tempo passa e il ritardo del Governo sul post carbone, pure previsto da anni, si evidenzia sempre più come un’offesa nei confronti dei lavoratori coinvolti e di una intera città, che continua a chiedere risposte”