LADISPOLI – 25 Aprile con polemica a Ladispoli. Ad innescarla il Partito Democratico, secondo cui “dopo che sia il Sindaco che il Presidente del Consiglio Comunale avevano parlato riuscendo a non nominare mai le parole Resistenza e Antifascismo, alla Banda Comunale è stato impedito di suonare “Bella Ciao”, il canto dei combattenti per la libertà dal nazifascismo, canto diventato famoso ed eseguito in tutto il mondo”. “Non era mai accaduto nella storia della nostra città e pensiamo non sia accaduto in nessun’altra Piazza d’Italia – commenta in una nota il circolo cittadino del PD – Un’offesa ai presenti oggi in Piazza ma soprattutto un’offesa alle migliaia di giovani, uomini e donne, morti per la nostra libertà. Una mancanza di rispetto anche nei riguardi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che proprio oggi a Acerra ha affermato: ‘All’invasione dell’Ucraina ho pensato a Bella ciao’. Un’altra pagina nera della giunta del sindaco Grando, incapace di rappresentare degnamente le istituzioni democratiche e la Costituzione nate dalla Resistenza”.
Circostanze tuttavia smentite dal Sindaco Alessandro Grando: “Nessuno ha vietato alla banda musicale di suonare Bella Ciao o altri brani. Il Partito Democratico ha perso l’ennesima occasione per non fare una figuraccia. Per calamitare un po’ di attenzione durante la campagna elettorale il centrosinistra è costretto ad arrampicarsi sugli specchi, mistificando la realtà. Li invitiamo piuttosto a proporre progetti e idee per migliorare Ladispoli, se ne sono capaci”.
“Visto che sono state scritte altre inesattezze su questo evento – prosegue il sindaco Grando – precisiamo anche che nessuno ha impedito all’esponente dell’Anpi di prendere la parola. Anzi, il primo intervento in scaletta era riservato proprio ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che però, per ragioni a noi sconosciute, sono arrivati in ritardo. Il loro discorso è stato effettuato al termine della manifestazione a conferma che il Comune di Ladispoli non ha censurato nessuno. Invitiamo il Partito democratico ad effettuare una campagna elettorale seria, senza farsi tentare dal sensazionalismo non veritiero che si è trasformato in un clamoroso boomerang politico, visto il maldestro tentativo di fare campagna elettorale il 25 aprile, giorno della celebrazione della libertà e della riunificazione”.