CIVITAVECCHIA Spettabile Redazione, dispiace parlarne ma farlo allo scopo di ridurne i casi è un dovere. La morte in culla del lattante è uno spettro per tutti i genitori. Numerose sono le ipotesi causali e forse numerose sono le cause stesse di questi gravissimi eventi. Un importante studio canadese ha dimostrato che, se le temperature esterne superano i 29°C, la possibilità della morte in culla aumenta in modo statisticamente significativo. Altri studi hanno messo in evidenza che, anche se il lattante viene coperto troppo o vive in aree inquinate, il rischio di morte in culla aumenta.
IN QUESTI GIORNI DI GRANDE CALDO CERCATE IN OGNI MODO DI RIDURRE LA TEMPERATURA NELLA STANZA DOVE SI TROVANO I LATTANTI, VESTITELI MOLTO LEGGERI E CHIUDETE IL PANNOLINO IN MODO CHE LA MAGGIOR PARTE DELLA PELLE DEI GENITALI E DEI GLUTEI NON SIA A DIRETTO CONTATTO CON IL TESSUTO O LA PLASTICA DEL PANNOLINO STESSO. NELLE ORE PIU’ CALDE SI POSSONO FARE DEI BAGNETTI TIEPIDI ANCHE PIU’ VOLTE. NON PORTATELI A SPASSO NELLE ORE DURANTE LE QUALI I LIVELLI DI OZONO SONO PIU’ ELEVATI, VALE A DIRE LE ORE DI PUNTA. Questi semplici accorgimenti potrebbero salvare la vita di qualche bambino e vale assolutamente la pena di diffondere il più possibile questa nuova importantissima informazione medica.
Dottor Giovanni Ghirga