CIVITAVECCHIA – “Viviamo una fase drammatica per le famiglie e le imprese a causa della tremenda crisi economica che anche nella nostra città sta mettendo in ginocchio l’economia locale, e pensare di recuperare quanto pagato e non dovuto può risultare importante per i cittadini”.
Il presidente del Popolo della Città, Antonio Cacace, con queste parole si inserisce nella questione dei rimborsi della tariffa straordinaria sulla Tia 2011 e chiede un impegno preciso al Commissario Straordinario, Dott. Ferdinando Santoriello, per conoscere la data certa per i rimborsi, quanti sono i contribuenti che l’hanno pagata ed in che modo HCS provvederà alla restituzione delle somme illegittimamente chieste e incassate.
La sentenza n. 2475/2014 del Tar del Lazio ha infatti dato ragione all’Ascom che aveva presentato ricorso contro il provvedimento emanato dal Comune, guidato dall’allora giunta Tidei, ed HCS.
Aggiunge l’esponente del Popolo della Città: “è stato sancito, finalmente, che la tariffa è il corrispettivo che si chiede per la prestazione di un determinato servizio e non può essere usata, come ha fatto ad ogni occasione il “sindaco delle tasse sfiduciato”, per coprire buchi di bilancio e sprechi prodotti dalla mala politica. I cittadini non sono il bancomat personale della Giunta di turno e con questa sentenza si sancisce definitivamente il fallimento di chi pensa di poter governare sulle spalle dei cittadini”.