CIVITAVECCHIA – La Rsa Madonna del Rosario a Civitavecchia è una delle due strutture in cui si è verificato il focolaio Covid -19. Una struttura che ospita persone anziane, fragili, molti di loro non autosufficienti e quindi non in grado di comunicare direttamente con le famiglie. La situazione crea molta apprensione tra i parenti anche perché la struttura, ad oggi, è dedicata Covid 19.
Abbiamo parlato con il rappresentante del “Comitato Parenti della Madonna del Rosario”, Antonio Burattini, per dare voce al dramma che stanno vivendo come famigliari.
Quante persone sono risultate positive all’interno della struttura?
“Dai numeri che ci sono stati comunicati da fonti ufficiali del Comune sappiamo di 42 positivi tra degenti su 53 ricoverati e 16 operatori positivi su 39 che lavorano nella struttura. Questi sono dati che ci sono stati comunicati alcuni giorni fa, non sappiamo se ci sono ulteriori casi”.
I pazienti risultati negativi sono stati spostati in altre strutture?
“Sempre dai dati che ci hanno fornito, 9 sono stati spostati sulla Rsa di Morlupo, 1 in altra struttura su Civitavecchia e 1 paziente negativo è rimasto alla Madonna Del Rosario, il perché non sia stato spostato non lo abbiamo capito”.
Riuscite ad avere notizie sullo stato di salute dei vostri famigliari?
“Purtroppo nonostante le rassicurazioni da venerdì non riusciamo più ad avere notizie, 1 o forse 2 famiglie hanno ricevuto una email sabato, dopo è calato il silenzio. Quello che vorremmo sapere oltre i dati sulla pressione e così via, è se stanno bene, se mangiano, se ricevono le giuste attenzioni. Sono persone anziane che improvvisamente non hanno più visto i loro famigliari, i loro figli, nipoti che giornalmente, anche due o tre volte al giorno, si prendevano cura di loro”.
Parole preoccupanti che legittimano l’apprensione di chi ha un proprio caro all’interno della Rsa. Parliamo di famiglie che hanno visto per l’ultima volta i loro cari i primi di Marzo. Uno strappo improvviso di legami famigliari, dovuto sicuramente a situazioni di sicurezza sanitaria, ma che sta ulteriormente lacerando i parenti davanti ad un sistema che non riesce a dare loro informazioni. Il rischio è che si possa apprendere della morte di un proprio caro da una semplice e improvvisa telefonata. Un dramma nel dramma. E’ necessaria dunque chiarezza, risposte certe e soprattutto informazione costanti ai parenti sullo stato di salute dei degenti. Visto il numero degli operatori risultato positivo ad oggi sono garantiti i livelli minimi assistenziali? Quanti infermieri e operatori stanno lavorando ad oggi nella struttura? Perché i famigliari non vengono costantemente informati?
In ultimo, ieri un articolo del giornale RomaToday riferiva che la Rsa di Morlupo, dove sono stati trasferiti i degenti risultati negativi della Madonna del Rosario, ospiterà 40 posti letto per persone positive Covid 19 così come stabilito dalla Regione Lazio e Asl Roma 4.