ROMA – “I dem in Campidoglio fanno marcia indietro su Assange: la cittadinanza onoraria non sarà concessa.
Dopo aver approvato la mozione a ottobre, che era solo un primo atto di impegno, avremmo dovuto votare in Aula la relativa delibera entro il 20 febbraio, data in cui si attende la sentenza dell’Alta Corte britannica. Ma oggi nella Conferenza dei Capigruppo è arrivata la doccia fredda: la capogruppo Pd Valeria Baglio, seguita dagli altri capigruppo di maggioranza Giovanni Caudo e Giorgio Trabucco e dalla destra, ha ritenuto che il voto sulla mozione fosse più che sufficiente. Una decisione presa a discapito di tutti i pareri favorevoli espressi in Commissione, sia dagli uffici che dai rappresentanti delle università.
Sulle spalle di questi politici e di questi partiti cadrà l’indifferenza della Capitale d’Italia per le torture cui è sottoposto Assange. E sulle loro coscienze graverà l’ingiusta sentenza che potrebbe arrivare tra venti giorni. Un peso che riguarda soprattutto gli esponenti di sinistra che oggi governano Roma, per i quali i diritti umani, civili e politici sono importanti solo a fasi alterne.
Noi però non ci arrendiamo. Abbiamo venti giorni di tempo: chiediamo a tutte le associazioni che da anni si battono per la liberazione di Assange di aiutarci. Facciamo cambiare idea a queste persone!”
Così in una nota Virginia Raggi, consigliera M5S e già sindaca di Roma, Linda Meleo, capogruppo M5S in Campidoglio, e Antonio De Santis, capogruppo della Lista Civica Raggi in Campidoglio