“Terme in fiore”. Una scoperta di nuove varietà belle da vedere e da gustare

Civitavecchia – Non c’è due senza tre.  Da sabato 30 settembre a domenica 1° ottobre numerosi espositori di piante, fiori e arbusti di ogni genere hanno presentato ad un pubblico molto attento e sensibile al tema dell’ambiente, novità e varietà di alcune specie verdi, mai viste prima, alla terza edizione di Terme in Fiore, nella strepitosa location del Parco Archeologico- Botanico delle Terme Taurine di Civitavecchia.

Piante ornamentali e da giardino a più non posso, da appartamento o terrazze assolate, sempreverdi o con  sgargianti e profumati fiori, hanno incorniciato magicamente uno spettacolo di panorama durante due giornate dal clima caldo e sereno. Ma la voglia di partecipare da parte del pubblico che è accorso numeroso ha decretato il successo anche di questa terza edizione.

Paolo Gullino, Vice Presidente dell’Associazione culturale Natura Maestra ci presenta il Vivaio Piante Innovative. Viene da Palaia, vicino Pisa, ed è la prima volta a Terme in Fiore con uno stand molto interessante, stracolmo di piccole piantine, individuate da semplici cornicette di legno in cui ne ha scritto i nomi, anche in latino. Si tratta di piante innovative perchè dice Paolo -“sono buone da mangiare oltre che belle a vedersi.” Su una targhetta leggiamo: Spinacio della Nuova Zelanda. Di cosa si tratta?  “I gusti e i sapori nel mondo ricorrono – risponde –  possono essere agli spinaci, ai carciofi e ai cetrioli. Ci sono diverse varietà di piante che hanno un sapore simile, come lo spinacio, che sanno di spinaci ma non è come il nostro; altre varietà antiche che si sono dimenticate come lo spinacio sarmentoso, conosciuto a fine ottocento. Questi gusti  – prosegue Paolo – che si inseguono e che ricorrono sono la chiave di ricerca di piante innovative che si possono riprodurre per creare orti e giardini con piante edibili (cioè mangiabili), dalle proprietà medicamentose e delle quali abbiamo dimenticato l’uso. La nostra Associazione è attenta alla produttività della terra e a come vengono utilizzate le piante, i semi per decorare i giardini con ampie varietà di commestibili. Noi dell’Associazione –  conclude –  recuperiamo ricette che scriviamo nei nostri libri, qui esposti. Comunemente mangiamo solo 20 specie di piante, ma ce ne sono almeno 7000 utili e alimentari: un ponte per la sostenibilità e un toccasana per la nostra alimentazione, anche a fini didattici. Dobbiamo usare molta cura nel cibo che mangiamo perché la salute dipende da noi.”  

Seguendo il filo conduttore di piante mangiabili, e ai più sconosciute, incontriamo Beatrice di Cottage Garden di Sutri, per la seconda volta qui alle Terme. Da quello che vediamo espone tante varietà sempreverdi e da fiore come la dalia a fusto alto, da esterno, per un giardino all’inglese e informale. La pianta di cui vado fiera ci riferisce Beatrice –“è il papavero orientalis che fiorisce a maggio e, chi vuole, può piantarlo adesso, così, se lo ritrova bello e robusto in primavera. Altra varietà interessante, per la commestibilità di  fiori eduli, gli antus profumati: una varietà a foglia grigia che fiorisce in primavera e si può usare in cucina; se la pianta è trattata in modo organico e non chimico si può mangiare. Beatrice spiega che – tratta anche fiori commestibili come il fiordaliso che può essere scelto per fiorire in giardino e ornare il piatto in cucina. Da una ricerca verso la biodiversità, – conclude – sto mettendo su una collezione di piante diverse, più ricercate anche ad alto fusto, che nei vivai tradizionali non si trovano per creare spazi di verde sempre diversi. Il mio compito è fare continua ricerca; far conoscere le piante è una questione di cultura. A differenza della Francia e dell’Inghilterra abbiamo ancora molto da imparare sul campo.”

Un frutto carnoso, giallo e dalla forma somigliante a una grande mano ci attira nella sua direzione. Sta appeso ad una bella pianta ad alto fusto e il Sig. Gaetano di TamoFlor, azienda di Nettuno, ci dice che questa varietà si chiama: “Mano di Budda è un cedro che produce tanti fiori profumati e decorativi che si può usare in cucina per fare dolci; dentro non ha succo ma è tutta polpa. Questo frutto edibile si può utilizzare in molti modi, ad esempio: grattugiare sui risotti come per preparare della frutta candita.”

Potremmo continuare ancora per molto a descrivere le molteplici varietà verdi e fiorite, presenti alla manifestazione autunnale di Terme in Fiore 2017, l’entusiasmo e la sentita partecipazione da parte del pubblico e degli espositori che hanno espresso grande soddisfazione per l’organizzazione dell’evento, la bellezza del sito ma, soprattutto, molto interesse verso una clientela preparata e sempre più attenta nonché consapevole, nei confronti dell’ambiente e del verde in tutte le sue sfaccettature.

Antonella Marrucci