CIVITAVECCHIA – Non si risolve l’annosa questione dei turni scoperti a Torrevaldaliga Nord. Un problema particolarmente serio, come rileva l’Unione Sindacale di Base, “ma che in verità non dovrebbe neppure darsi, tenuto conto che per precisi vincoli contrattuali Enel deve da sempre garantire sei lavoratori per ogni posizione di turno. Senza eccezioni”. Viceversa, afferma per l’Usb Lavoro Privato Roberto Bonomi, “da tempo diverse Linee di turno risultano strutturalmente sotto organico, cosicché a seguito di assenze prolungate per malattie, infortuni o altro si finisce fatalmente per girare con quattro o addirittura con soli tre operatori. Una situazione non più tollerabile”.
“La causa di tutto – spiega – ciò risiede in una gestione degli organici sconclusionata, laddove il ricorso a misure di prepensionamento generalizzate, ovvero non mirate a specifiche situazioni di eccedenza e finalizzate soprattutto alla riduzione dei costi, ha determinato una continua fuoriuscita di personale professionalizzato non compensata da nuovi inserimenti. Più volte abbiamo quindi chiesto ad Enel di reintegrare tempestivamente le figure scoperte, ma le promesse circa i nuovi trasferimenti al turno e l’addestramento di neoassunti sono rimaste disattese. Da qui, come si diceva, le perduranti carenze di organico e la necessità di ricoprire i turni mancanti tramite un massiccio ricorso allo straordinario, ripetuti turni di 12 ore, aumento degli interventi notturni, e, soprattutto, lunghe serie di prestazioni consecutive di cui andrebbe verificata la legittimità a fronte della vigente normativa in materia di riposi. E’ evidente come tutto ciò comporti non solo criticità di tipo gestionale, bensì seri problemi con riguardo alla salute e alla sicurezza di una categoria di lavoratori che opera in presenza di molteplici fattori di rischio. Considerando, inoltre, che i prepensionamenti dureranno ancora per molti anni e che da qui a un mese, con le ferie estive, sarà ancora più difficile ricoprire i turni mancanti”.
“Enel non può pensare di risparmiare sui costi del personale – conclude Bonomi – venendo meno a precisi obblighi contrattuali e di legge. Auspichiamo quindi immediati interventi risolutivi”.