CIVITAVECCHIA – In Italia si consuma da anni una vera e propria strage di lavoratori e lavoratrici. Più di 1000 morti all’anno, ogni anno. Tragedie tutt’altro che casuali che dimostrano che nel nostro paese non si fa ancora abbastanza per tutelare l’incolumità e la vita di chi lavora. Così, mentre gli ispettori ASL continuano inspiegabilmente a diminuire, in Italia si susseguono ogni ora infortuni gravi e incidenti mortali.
Di fronte ai dati di questa vera e propria mattanza di lavoratori e lavoratrici, ai quali vanno aggiunti poi anche quelli legati agli infortuni di studenti e studentesse che, a causa dell’alternanza scuola-lavoro passano ormai più tempo in fabbrica che sui libri, non possiamo e non vogliamo rimanere in silenzio.
La demagogia e le lacrime di coccodrillo di certi politici, funzionari ministeriali e associazioni datoriali non bastano più. Servono misure drastiche adeguate alla drammaticità della situazione, servono ispettori e ispezioni capillari e servono anche pene severe per quelle imprese che non rispettano le regole di sicurezza sui posti di lavoro e che mandano allo sbaraglio i propri dipendenti pur di aumentare produttività e profitti.
Recentemente anche a Civitavecchia abbiamo conosciuto il dolore per la scomparsa di un giovane lavoratore portuale ed è anche per questo che, come Unione Popolare Civitavecchia, aderiamo convintamente all’iniziativa sulla sicurezza nei posti di lavoro organizzata dal sindacato USB per mercoledì 31 maggio davanti alla sede della ASL RM-4
UNIONE POPOLARE CIVITAVECCHIA