CIVITAVECCHIA – La Asl RmF prende posizione dopo il sequestro della Rsa Bellosguardo eseguito venerdì scorso dai Carabinieri su mandato della Procura della Repubblica, confermando parte delle criticità contestate. La Direzione Aziendale sanitaria, al fine di assicurare la continuità assistenziale degli ospiti della struttura, rende noto che ha provveduto immediatamente a dare attuazione a quanto disposto dalla Procura di Civitavecchia, nominando Custode Giudiziario la dottoressa Cozzolino, attuale Direttore f.f. del Distretto F1.
“Il dirigente sanitario – si legge nella nota stampa della Asl – ha effettuato vari sopralluoghi nelle giornate del 4-5-6 luglio, e non ultimo quello di stamattina, nel corso dei quali nella gestione sanitaria della Rsa è stato rilevato che: l’utilizzo degli Infermieri Professionali, OSS e ADEST (operatori di ausiliariato) è attualmente in numero insufficiente rispetto al necessario ed agli standard previsti dai criteri per l’accreditamento vigenti nella Regione Lazio (DCA n°8 /2011); di qui emerge attualmente una notevole difficoltà a redigere i turni del personale che vengono prodotti giorno dopo giorno senza cioè la presenza ad oggi di un piano almeno settimanale. Dal punto di vista organizzativo è emersa la difficoltà di contattare la Centrale Operativa in grado di rispondere in tempo reale alle esigenze non programmate, il che si traduce in disagio per gli operatori nei momenti di maggiore necessità come prefestivi, festivi, periodi estivi, colpi di calore etc. Carenze sono state rilevate anche riguardo al numero degli operatori operatori addetti alle pulizie, che ad oggi svolgono anche mansioni assistenziali dirette alla persona. Sottodimensionata è apparsa anche la distribuzione dei pasti comuni e speciali, nonché la fornitura di acqua da bere”.
“La Direzione Aziendale – prosegue la Asl – segue costantemente gli sviluppi della vicenda, curando il raccordo operativo dei vari settori della Asl Roma F che, temporaneamente, svolgono le funzioni vicarie dei vertici della Rsa sottoposti dallo scorso 4 luglio a regime di restrizione di libertà. Questo per limitare il più possibile disagi ed incertezze sia agli ospiti che ai lavoratori della Struttura sanitaria assistenziale civitavecchiese”.