CIVITAVECCHIA – “Un attacco alla sanità”. Così il Partito Democratico di Civitavecchia commenta il Commissariamento delle Asl regionali da parte del neo Governatore Francesco Rocca.
“Rocca ha commissariato le ASL avocando a sé la potestà di decisione su concorsi, assunzioni, nomine, in pieno contrasto con quei principi di autonomia cari, solo quando fa comodo, alla destra – si legge in una nota del circolo PD e del Gruppo consiliare – In questo senso, non possiamo non condividere anche la reazione dei sindacati medici contro la recente determina sulle ASL della Regione Lazio, che, tra le altre cose, rende esplicita la politica sanitaria che il governo di destra intende perseguire. Centralizzando ogni decisione inevitabilmente depotenzia e deresponsabilizza le direzioni aziendali determinando un grave danno ad operatori sanitari ed a pazienti. Si rallenteranno, infatti, concorsi ed assunzioni di personale sanitario la cui nota carenza non solo determina un sovraccarico di lavoro per medici ed infermieri ma anche una inevitabile diminuzione delle prestazioni sanitarie, con buona pace di quella riduzione delle liste di attesa sbandierata dal presidente Rocca in campagna elettorale”.
“Le motivazioni alla base di questa decisione che lede l’autonomia gestionale ed organizzativa dei direttori delle ASL e, di fatto, li commissaria in maniera illegittima, risultano, poi, scarsamente plausibili – prosegue la nota – E’, infatti, in via di attuazione il previsto accordo tra Regione ed aziende sanitarie in seno al quale dovrebbero essere definiti gli obiettivi regionali in tema di sanità e riconosciute alle ASL le necessarie risorse economiche per raggiungerli, sulla base di specifiche scelte organizzativo-gestionali proprie di ogni singola azienda sanitaria. La determina regionale sovverte, quindi, quanto previsto dalla normativa che affida alla Regione un ruolo di programmazione e controllo ed alle ASL la responsabilità gestionale per il raggiungimento degli obiettivi, sui quali i direttori saranno valutati. Chiaramente pretestuose, anche perché non rispondenti al vero, sono, poi, le motivazioni economiche addotte a giustificazione di una centralizzazione autocratica che ha come unico obiettivo quello di ridurre le risorse a disposizione della sanità regionale, come già accaduto a livello nazionale con il governo Meloni”.
“A fare le spese dell’ennesima promessa elettorale non mantenuta dagli esponenti della destra, ad ogni livello di governo – conclude il PD – saranno ancora una volta gli operatori sanitari, costretti ad uno stressante carico di superlavoro ed i cittadini privati del sacro diritto ad una adeguata assistenza sanitaria pubblica”.