CIVITAVECCHIA – Un giorno su e un giorno giù. Un giorno numeri alti di positivi Covid e quello dopo bassi. Neanche sulle montagne russe si provano così tanti brividi. Oggi la Asl Roma 4 comunica 11 nuovi positivi su Civitavecchia per un totale di 171, di cui 17 decessi e 2 guariti; attuali positivi 152. Goccia a goccia il secchiello si riempie ma non di acqua. 171 è senza dubbio un dato altissimo. Ad oggi ancora non è noto il numero esatto del personale sanitario contagiato. Un dato che abbiamo provato a verificare attraverso vari sindacati.
Il rappresentante della Cgil, Sergio Muratore ci riferisce che “due richieste ufficiali sono state inviate alla Asl nelle quali viene richiesto numero degli operatori sottoposto a tampone e il numero di quelli risultati positivi”, lamentando inoltre come “l’esito di alcuni tamponi è in forte ritardo”. “Ad oggi la Asl ancora non ha risposto”.
Analoga situazione riferita dal sindacato Anaao Assomed: varie richieste sono state inoltrate per tutto il mese di Marzo e i primi di Aprile ma senza risposta. Il Dott. Belardinelli, del sindacato Cimo, riferisce che “ha sollecitato più volte la richiesta di tampone per tutto il personale sanitario dipendente, compreso il personale che a qualunque titolo frequentasse l’ospedale. Lettera inviata una prima volta circa 20 giorni fa e una seconda volta la scorsa settimana. Lettere inviata alla Asl e per conoscenza al sindaco che non hanno mai avuto risposta”.
Nel frattempo aumenta il numero dei contagiati tra il personale sanitario e ormai è noto a tutti il contagio di 4 neonati e delle mamme. Legittimo chiedere allora perché non pervengono risposte alle richieste dei sindacati. Ed anche alla città.
Eppure nel momento in cui è circolato un audio su presunti contagiati all’interno dell’ospedale la replica da parte della Asl è stata velocissima nello stigmatizzare il comportamento di colui che le ha diffuse e nell’evidenziare il buon lavoro svolto dall’azienda sanitaria. Qual è la paura?
Al Dott. Nicola Pepe della Uil abbiamo chiesto se sia normale che si verifichi un focolaio all’interno dell’Ospedale. ”Non può essere normale un focolaio – la sua risposta – Ci scandalizziamo quando si verifica una qualsiasi un’infezione ospedaliera, atto penalmente rilevante, un focolaio effettivo dentro l’Ospedale non è assolutamente normale. Un ambiente sicuro è un ambiente con rischio infettivo basso, purtroppo rischio zero non esiste. Se si riesce a limitare il più possibile il rischio si può avere un ambiente sicuro. Questo significa che se un dipendente sanitario è infetto o potenzialmente infetto e viene considerato idoneo al lavoro rende l’ambiente non sicuro per i pazienti. Parliamo di pazienti fragili soprattutto se consideriamo l’età o pregresse patologie. Il focolaio è possibile ma sicuramente non normale”.
Nel silenzio di una città in quarantena è diritto di ogni cittadino sapere il numero dei sanitari contagiati, compresi quelli che svolgono la loro attività all’Hospice Oncologico e il numero dei pazienti.