CIVITAVECCHIA – Il bollettino di oggi della Asl Roma 4 riporta su Civitavecchia 14 casi positivi. 3 sono della Rsa Madonna del Rosario, struttura in cui è in evoluzione un focolaio. Il totale dei positivi alla data odierna nella Rsa dovrebbe essere di 54 persone tra degenti e personale sanitario. Fino a questa sera alcuni, probabilmente molti parenti dei degenti ricoverati nella struttura non sono riusciti ad avere informazione sullo stato di salute dei loro congiunti. Nonostante le rassicurazioni del Sindaco Ernesto Tedesco durante la conferenza stampa congiunta con la Asl Roma 4 del 23 Marzo, in cui ai parenti veniva assicurato che, chiamando il numero 0766 25221, avrebbero ricevuto notizie sullo stato di saluti dei degenti, in molti ci hanno contattato per informarci che da quel numero non sono riusciti a ricevere alcuna informazione.
“Non abbiamo ricevuto notizie sullo stato di salute dei nostri cari, non siamo stati messi a conoscenza se sono stati sottoposti a tampone, se sono positivi e, tristi a dirsi, se ancora sono vivi”, ci è stato riferito da alcuni famigliari. Parliamo di pazienti anziani, di persone fragili, la maggior parte di loro, non in grado di comunicare direttamente con la famiglia. Solo questa sera, mentre stiamo scrivendo, alcuni hanno ricevuto notizie sui loro parenti nella Rsa. Tutto ciò è accettabile? La città esige delle risposte e non solo sulla Rsa.
Nel frattempo questa mattina sulla pagina facebook della Asl Roma 4, l’ente ha pubblicato un avviso all’utenza nel quale informava che, a causa di uno sciopero, il servizio CUP avrebbe potuto subire dei rallentamenti; scusandosi per il disagio dichiarava che lo sciopero era stato indetto dal sindacato USB. La cosa ci ha allarmato come ha allarmato molti cittadini: uno sciopero in un momento così critico forse non era la decisione migliore. Abbiamo quindi contattato Michela Flores, del sindacato USB-Sanità Regione Lazio che ci ha rassicurato inviandoci il proclama dello sciopero e chiarendo che si trattava di uno sciopero simbolico di 1 minuto, (ribadiamo 1 minuto a fine turno), quindi alle 13:30 o alle 14:30. Una simbolica protesta a difesa del diritto alla salute di tutto il personale sanitario, del diritto a lavorare in sicurezza e della necessità di effettuare i tamponi a tutto il personale. Il numero dei contagiati Covid-19 all’interno degli ospedali è troppo alto, dai medici agli infermieri, dalle Oss al personale di pulizia, privi dei Dpi idonei a prevenire il contagio. Guerrieri senza armi, come abbiamo già avuto modo di scrivere. Difficile comunque ipotizzare che 1 minuto di sciopero possa aver creato dei rallentamenti al servizio.
Il totale dei contagiati ad oggi, bollettini alla mano, a noi risulta essere 111; sono da escludere eventualmente i decessi. Quanti di questi appartengono al personale sanitario del San Paolo dove si è sviluppato un focolaio Covid -19? Quanti tamponi sono stati effettuati sul territorio? Alla Rsa risultano 54 positivi su un totale, tra pazienti e degenti, di? E’ stato effettuato il tampone a tutto il personale sanitario, di tutti i reparti nessuno escluso? Molti operatori del San Paolo sono residenti nei comuni limitrofi, quindi probabilmente esclusi dal calcolo nella nostra città. Un fatto diventa un problema se noi lo rendiamo tale, i cittadini hanno semplicemente diritto a delle risposte.