CIVITAVECCHIA – La Asl difende a spada tratta l’assunzione per 6 mesi di un professionista locale che tanto sta infiammando il dibattito politico cittadino, definendo pienamente legittima sotto il piano formale la scelta operata.
“La necessità di porre in essere misure di controllo e di monitoraggio della spesa, vista la lievitazione dei costi derivanti dalla gestione degli affitti passivi, delle utenze e del consistente autoparco, ha evidenziato l’esigenza condivisa di istituire in via sperimentale e per la durata di sei mesi, un apposito centro di controllo, in staff alla direzione aziendale, con il compito di abbattere tutti quei costi conseguenti a scelte ereditate, ad oggi incongruenti nonché onerose – spiega la Direzione aziendale in una nota stampa – La responsabilità di detto “centro di controllo”, per l’appunto sperimentale, si è pensato di doverla affidare a persona esperta, di comprovata esperienza e conoscenza della struttura e delle dinamiche. Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa è subordinata al rilascio di specifica autorizzazione da parte del Commissario ad Acta della Regione Lazio, autorizzazione regolarmente richiesta dall’Azienda”.
“L’efficacia dell’incarico e del contratto – prosegue -di fatto è vincolata alla preventiva acquisizione del parere autorizzativo che è bene si sappia deve essere rilasciato con apposito decreto dal Commissario Ad Acta. E’ indubbia l’osservanza puntuale dei decreti attuativi del Piani di Rientro da parte di questa Direzione che, in merito a prestazioni aggiuntive, infungibilità, risparmi, mense e utenze, articolazione dell’orario di lavoro etc, ha raggiunto gli obiettivi (verificabili) stabiliti dalla Regione Lazio”.
Quanto poi allo stipendio del professionista la Asl smentisce le cifre circolate in questi giorni. “Nel merito degli emolumenti da corrispondere deve essere chiarito che si prevede a titolo di remunerazione la somma lorda complessiva di euro 24.922,24 (netti in busta 2.500 euro al mese circa). Somma che verrebbe interamente corrisposta (lo stipendio base mensile, al netto degli emolumenti premianti, è di 1.250 circa), solo previa verifica del raggiungimento degli obiettivi di risparmio prestabiliti, che porteranno nelle casse dell’Azienda importi ben più consistenti. Tutto ciò, peraltro, proprio allo scopo di una riduzione della spesa ed una migliore allocazione delle risorse al fine del potenziamento dell’azione sanitaria”.
“Con altrettanta chiarezza – si chiude la nota della Asl – non possiamo non informare coloro i quali hanno espresso giudizi sul professionista prescelto che al di là delle buone referenze e competenze in materia tecnica e delle esperienze maturate in tanti anni di attività, lo stesso professionista, per i precedenti incarichi rivestiti presso la Asl (Responsabile Sicurezza e Prevenzione sui Luoghi di Lavoro, nonchè responsabile per anni dell’area tecnica), può garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.