Il “salto sul carro dei vincitori” più funambolico, grottesco e drammatico della storia.

Che Berlusconi sia un impareggiabile specialista in disinvolte quanto clamorose “inversioni ad u”, veterano di spudorate smentite ed autore ed attore sopraffino di memorabili scenette è notorio;  ma il penoso e surreale spettacolo in cui si è esibito in quest’ultimi giorni è inedito e del tutto inaspettato, un coup de théâtre che non solo passerà alla storia ma che è destinato a surclassare miseramente tutti gli sketch generosamente offertici negli ultimi vent’ anni dai politicanti e più brillanti comici (ammetto la ridondanza, quest’ultima categoria comprende la prima!).

In sintesi, il 28 settembre Berlusconi, con il pretesto di non voler essere complice dell’aumento dell’Iva,  invita i ministri del Pdl a rassegnare le proprie dimissioni; insorgono le cosiddette “colombe”, da Cicchitto a Lupi, fulminati dal Cav (lo è ancora?) che li zittisce – Popolo delle “Libertà”? – e sguinzaglia i suoi migliori killer mediatici che tacciano di vigliaccheria e tradimento i dissidenti che si fanno vieppù numerosi.

Arriva il giorno del redde rationem, il 2 ottobre,  ed un Brunetta perentorio e sicuro di sé annuncia il voto compatto del Pdl, anzi unanime, per la sfiducia al governo Letta,  salvo poi essere smentito di lì a pochi minuti dal padre-padrone, visibilmente e miseramente ridotto all’ombra di se stesso, che, con la coda tra gambe ad oscurare attributi e la tanto millantata “terza gamba”, protagonista chimicamente “sorretta” – data l’età –  di  gossip e qualche guaio giudiziario, dichiarerà “non senza interno travaglio”  la fiducia al governo Letta.

Si sostiene che Berlusconi abbia deciso di votare la fiducia per non uscirne sconfitto… Per la serie:  il capo intima “Si fa così e basta“, gli altri si ribellano, e questi che fa? Dice “Decido io: si fa come volete voi.. ho vinto io!”

Il video documenta l’epilogo della vicenda in tutta la sua drammaticità umana.

Aguaplano