Dal Dottor Giovanni Ghirga riceviamo e pubblichiamo:
“Avvalendosi dell’intelligenza artificiale, uno studio condotto dalle Università di Bologna e Bari e dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha correlato i dati della mortalità per tumore nelle Regioni e Province Italiane con variabili socio-economiche e con numerose tipologie di inquinamento ambientale. Sono stati presi in considerazione 23 tipi di cancro, 7 variabili sociali associate a “stili di vita” e 35 fonti di inquinamento. La più alta percentuale di mortalità per cancro si è registrata dove è maggiore l’inquinamento anche se in quella stessa area gli “stili di vita” sono più salubri. La cattiva qualità dell’aria è la prima causa di mortalità per tumori, segue la vicinanza ai siti da bonificare, alle aree con elevata densità di veicoli a motore ed alle aree intensamente coltivate. Se il vivere in aree inquinate comporta un aumento di mortalità per tumori, annullando gli eventuali benefici derivanti da stili di vita “sana”, occorre prevedere nuove e diverse priorità da attuare ed incentivare per la Prevenzione Primaria del Cancro. Finanziare e rendere effettiva- mente operativa la legge del 12 marzo 2019 che ha istituito la Rete Nazionale dei Registri Tumori e l’introduzione del Referto Epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione su tutto il territorio italiano, potrebbe essere un buon inizio”.
Il Cesalpino 57/2023 · Ambiente e salute.