La crescente minaccia di un attacco nucleare con armi nucleari tattiche di bassa potenza a causa dell’erosione dei trattati di controllo degli armamenti e dell’intensificarsi delle tensioni geopolitiche

CIVITAVECCHIA – Dal dottor Giovanni Ghirga riceviamo e pubblichiamo
Una nuova ricerca ha messo in evidenza la crescente minaccia di un attacco nucleare, in particolare con armi nucleari tattiche di bassa potenza (1-10 kiloton), a causa dell’erosione dei trattati di controllo degli armamenti e dell’intensificarsi delle tensioni geopolitiche. Nonostante la dottrina della “distruzione reciproca assicurata” abbia storicamente dissuaso l’uso di armi nucleari, oggi si osserva un maggiore interesse per le opzioni di impiego limitato di queste armi.
La risposta di assistenza medica ad un attacco nucleare comporterebbe gravi difficoltà logistiche in tutti i paesi, dalla scarsità di risorse mediche alla gestione del panico collettivo. Gli autori propongono l’uso di strategie di triage estreme, riservando le cure ospedaliere ai pazienti con probabilità di sopravvivenza più elevata, mentre le persone con lesioni gravi (ustioni ?40% del corpo) potrebbero essere classificate come “in attesa” e ricevere cure solo se le risorse lo consentissero.
Infine, gli autori avvertono che la pianificazione della risposta sanitaria a un attacco nucleare non deve essere interpretata come un’accettazione della guerra nucleare come evento gestibile o sopravvivibile. La comunità medica e ISDE devono continuare a sostenere il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari e il ripristino dei trattati di disarmo per evitare una escalation nucleare.
Jeng JC, Lee J, Ervin M, Boyle TP. Healthcare after a nuclear strike. BMJ. 2025;388:r319. doi:10.1136/bmj.r319. https://www.bmj.com/content/388/bmj.r319?hwshib2=authn%3A1740666266%3A20250226%253Afb0ed718-9985-4f48-af80-04807bd2ef62%3A0%3A0%3A0%3ASywVFtZamCq3nIAoXXNrVA%3D%3D
Dr Giovani Ghirga
Pediatra
ISDE ITALIA