Ricorre oggi l’anniversario della morte di John Von Neumann ( 8 Febbraio 1957), genio indiscusso nel campo scientifico, meno in quello umano. Bambino prodigio: a sei anni conversava con il padre in greco antico, a otto conosceva l’analisi e a dieci anni aveva letto un’intera enciclopedia storica. Frequentò contemporaneamente l’Università di Berlino, Budapest e l’ETH di Zurigo; a ventitré anni era laureato in ingegneria chimica e aveva un dottorato in matematica. Esperto in idrodinamica, balistica, meteorologia, statistica, logica e fisica quantistica; elaborò la teoria dei giochi e sviluppò l’architettura del computer creando le basi dei moderni calcolatori elettronici. Uno dei risultati più famosi per il quale viene ricordato è nel campo degli armamenti. Neumann fu una figura di primo piano nella progettazione della bomba atomica, all’idrogeno e al plutonio e in generale della politica nucleare degli Stati Uniti. Il suo risultato più famoso fu la scoperta che le bombe di grandi dimensioni sono più devastanti se scoppiano prima di toccare il suolo, a causa dell’effetto addizionale delle onde di detonazione.
L’applicazione più infame di questa sua scoperta si ebbe il 6 e 9 Agosto del 1945, quando le più potenti bombe atomiche detonarono su Hiroshima e Nagasaki ad una altezza di 600 metri, altezza calcolata da Von Neumann, per creare il maggior danno aggiuntivo possibile. Poco prima della sua morte consigliò ad Eisenhower un attacco atomico preventivo contro l’Unione Sovietico. Un genio che, sfortunatamente per l’umanità, mise le sue capacità a servizio della distruzione