CIVITAVECCHIA – Il nostro paese sta facendo grandi passi verso il mondo della disabilità ma purtroppo non è ancora abbastanza. Non solo, per quanto si cerchi di accelerare una gigante macchina burocratica, i tempi non sono mai al passo con le necessità che i disabili hanno nella vita quotidiana. Lo scontro avviene soprattutto nel mondo esterno, con la società, perché all’interno della famiglia, dei propri affetti, della propria intimità la disabilità non esiste; lo sforzo, l’impegno e il sostegno sono al massimo; quelli che parlano di “diversità” non riescono a comprendere che questo è un concetto esterno e sconosciuto alla propria intimità.
Ed è proprio nel mondo esterno che i disabili e le loro famiglie fanno uno sforzo enorme per vedersi riconoscere i propri diritti. Per questo oggi vi parliamo di una fantastico progetto, il cui scopo è quello di permettere a persone disabili di interagire senza difficoltà e barriere. Il progetto riguarda un’applicazione, una App, e il suo ideatore e sviluppatore è Emanuele La Rosa, un Fisico, che sta dedicando tempo, conoscenze e capacità per mettere appunto un sistema che permetta a persone disabili di poter usare il computer e poter interagire, autonomamente, con il mondo esterno per motivi di lavoro, di piacere, per socializzare o per qualsiasi altra ragione.
“L’applicativo che sto sviluppando – dichiara Emanuele La Rosa– è in grado di utilizzare il battito di ciglia per muovere il cursore e permettere a persone con disabilità importanti di poter utilizzare un normale computer. L’elaborazione avviene in due fasi separate. Nella prima fase l’applicativo individua il volto e gli occhi dell’utente, nella seconda fase utilizza una rete neurale per classificare l’occhio come aperto oppure chiuso, in questa maniera l’utente può impartire i comandi al computer aprendo e chiudendo gli occhi”.
Per quanto riguarda l’obbiettivo che vuole raggiungere con il suo progetto, Emanuele ci dice: “L’applicazione deve permettere alle persone di poter usare con semplicità un normale computer per qualsiasi scopo. Il sistema non necessita di un ambiente integrato perché si concentra sull’interfaccia uomo/macchina, può essere usato con qualunque sistema operativo e il costo deve essere accessibile a tutti.L’altro obiettivo è quello di definire una applicazione che permetta di poter lavorare con il computer in maniera veloce.
Anche se all’inizio la formazione per l’uso potrebbe richiedere un minimo di tempo in più, una volta acquisita la capacità di usare l’applicazione, l’uso del computer diventa semplice. I tempi per scrivere una email, usare un foglio di calcolo o collegarsi per una videoconferenza devono essere rapidi”.
Lo sviluppo dell’applicazione, che per il momento si chiama “Eyescam”, è arrivato a un livello di prestazioni notevoli. Il passo successivo, continua Emanuele “è quello di trovare un’associazione che mi supporti nella sperimentazione. Ho la necessità di provare sul campo l’applicazione, per sapere cosa è necessario migliorare, cambiare o implementare. L’ideale sarebbe trovare una associazione nel mio territorio così da poter interagire costantemente e velocemente nella risoluzione delle eventuali criticità”.
Il progetto è importante e di grande valore a livello sociale. Il nostro è un territorio di persone di grandi capacità, generose e disposte a mettersi in discussione per migliorare la nostra società. Tra le eccellenze della nostra città possiamo annoverare Emanuele La Rosa a cui auguriamo buona fortuna per il suo progetto.