Una nuova tipologia di dischi di archiviazione sottilissimi, in vetro di silice, permette di conservare fino a 180 milioni di libri per l’eternità. Anche quando il termometro indica 1000° C.
Racchiudere tutta la cultura dell’umanità in un chip. È quello che sarà possibile fare grazie alla scoperta degli scienziati della University of Southampton, nel Regno Unito, che dopo diversi anni di ricerca hanno realizzato un nuovo dispositivo spesso poco più di un capello umano in grado di memorizzare fino 360 terabyte di dati.
Inoltre questa tecnologia è costruita per durare nell’eternità: i dischi di archiviazione resistono a temperature fino a 1000° C e, se mantenuti entro i 190°C, potrebbero rimanere in funzione per 13,8 miliardi di anni (più o meno l’età dell’Universo a oggi).
SOTTILI COME UN CAPELLO. I chip sono realizzati in vetro di silice: pulsazioni luminose a laser imprimono sulla loro superficie dei microscopici punti che possono archiviare fino a tre bit di informazioni ciascuno. Le strisce di punti vengono poi sovrapposte su tre strati, che raggiungono lo spessore di un capello umano. In questo modo i dati vengono memorizzati in 5D: alle tre dimensioni della posizione del punto sul vetro si aggiungono l’intensità e la polarità (ovvero la forma d’onda) con le quali il laser “disegna” il punto.
DURATA ETERNA. Ma la vera caratteristica peculiare del nuovo chip non è tanto la capacità di archiviare in cinque dimensioni, quanto la sua resistenza nel tempo, anche a condizioni estreme. Questo strumento microscopico è in grado di custodire per miliardi di anni quantità gigantesche di dati (360 terabyte, paragonabili a 180 milioni di ebook) e di proteggerle anche quando il termometro sale a mille gradi centigradi.
Come ha spiegato il professore Peter Kazansky dell’ORC (Optoelectronic Research Centre), «questa tecnologia può garantire la sopravvivenza della nostra civiltà: tutto quello che abbiamo imparato non verrà mai dimenticato». A meno di non dimenticare la tecnologia per leggere questi supporti.