SANTA MARINELLA – Caro Sindaco, Cari cittadini di S. Marinella,
sono un’insegnante del Liceo Scientifico Galilei di S. Marinella. Ho aderito con entusiasmo alle iniziative per la commemorazione dei 30 anni dall’alluvione del 2 ottobre 1981. Tra queste la visita delle scuole al Fosso di Valle Semplice.
I ragazzi festosi anche perché un’ora di lezione sarebbe saltata (!), la gente incuriosita come sempre quando in strada s’incontra una scolaresca vociante, la relazione attenta e scrupolosa del volontario della Protezione civile Pro Pyrgi, Giancarlo Manfredi, gli sguardi degli studenti un po’ stupiti, un po’ rassegnati…
Eppure, infine, un po’ d’amarezza…
Caro Sindaco, Cari cittadini di S. Marinella, a trent’anni di distanza da quel tragico giorno avrei voluto portare gli studenti a veder quanto avessimo imparato da quell’esperienza dolorosa: fossi puliti, distanza di sicurezza tra fosso e costruzioni, ponti ad altezza sufficiente al deflusso delle acque in caso di alluvione, nessuna discarica abusiva, né acque sporche immesse illegalmente, né ingombri, né vegetazione eccessiva, né oggetti a rischio tossico abbandonati nel fosso e destinati a raggiungere il mare…
Avrei voluto dire ai nostri studenti: “E’ accaduto, ma abbiamo imparato…
Invece no. Ho assistito, impotente, ad una riflessione amara: ora, più o meno come allora…
Certo, è stato detto che dobbiamo acquistare consapevolezza, fare denunce quando è necessario, porvi rimedio oggi e, domani, loro, i nostri ragazzi…
Caro Sindaco, Cari cittadini di S. Marinella, riporre la speranza che i nostri giovani facciano domani quello che ieri ed oggi non siamo stati capaci di fare noi è vano ed illusorio perché nessuna lezione per quanto sentita e ben illustrata non è altrettanto efficace del buon esempio che, giorno dopo giorno, noi possiamo dare.
Clelia Di Liello