CIVITAVECCHIA – A Civitavecchia c’è indubbiamente qualcosa che non va. Dopo via Pinelli, il sequestro del cantiere da parte dei carabinieri di piazza XXIV maggio, mette in luce una troppa leggerezza, in caso si riscontrino “sviste” da parte dell’assessorato all’urbanistica, nel rilascio di autorizzazioni a costruire. Certo è che una tale situazione non è più sostenibile da questa città.
Dopo un po’ stanca attaccare questa amministrazione sempre sulle solite cose e sarebbe come sparare sulla croce rossa continuare ad additare consiglio comunale, giunta e tutta la maggioranza sulla sfacciataggine con cui ornano queste situazioni con un assordante silenzio. Siamo a un punto di non ritorno? Non credo. I punti di non ritorno in politica non esistono. Nuove e fresche forze si affacciano nella scena politica ancora non contaminate da clientelismo e sudditanza. Certo è che, questi signori, prima o poi dovranno pagare in termini elettorali lo scempio che stanno facendo di questa città, preoccupati solamente del delle loro poltrone..ma questa non è una stanchezza che precede l’abbandono della battaglia. È una stanchezza che rischia di diventare impazienza verso un’amministrazione che ha veramente toccato il fondo, e questa impazienza è palpabile in città. Non bastano più i nebbiosi discorsi del sindaco su un futuro sviluppo che non arriva e, ormai quasi a scadenza mandato, la città ha quasi la certezza matematica che non arriverà mai con questa amministrazione. Piazza XXIV maggio è solo l’ultimo esempio di un’amministrazione incapace e svogliata nell’amministrare Civitavecchia e mi auguro vivamente (a tal proposito faccio un appello ai cittadini), a parte alcuni che comunque un minimo impegno lo infondono nell’amministrare la città, che a fine mandato abbiano ciò che si meritano per quello che riguarda il consenso popolare, in base a ciò che hanno prodotto: cioè la mancata riconferma.
Luca Pitzalis