CIVITAVECCHIA – Dopo la lettera-denuncia della Sig.ra Luciana Fati sulla presenza di un tetto in amianto a ridosso della sua abitazione arriva la replica del Dirigente di Settore Massimo Piacentini, che pubblichiamo di seguito integralmente.
“In riferimento all’articolo apparso nel sito del giornale informatico Centumcellae News in data 15.03.2012 con il seguente titolo” La mia odissea per difendermi dall’amianto”, si comunica quanto segue:
l’ordinanza Sindacale n. 630 del 19 dicembre 2008 è stata disposta nei confronti del proprietario della falegnameria in seguito ad accertamento effettuato degli Ispettori del Servizio Igiene Pubblica della Azienda Usl Rm/F trasmesso con nota prot. n.2140 del 25.11.2088 a firma della Dott.ssa Paola Bueti in funzione di Direttore SISP, agli atti del Servizio 7;
la nota inviata dalla sig.ra Fati, pervenuta presso il Servizio 7 in data 24.01.2012 con prot.interno n. 137, con richiesta di ottemperanza alla ordinanza in scadenza, è stata inoltrata al competente Comando di Polizia Locale in data 15.02.2012;
con nota prot. n. 14827 del 14.03.2012 questo Servizio 7 , richiedeva al Comando di Polizia Locale di procedere ad accertare l’effettiva proprietà dell’immobile e della copertura in cemento amianto, ed alla locale Azienda Usl una nuova valutazione dello stato di conservazione della tettoia in oggetto per poter procedere alla emissione di nuovo atto ordinatorio nei confronti del reale proprietario.
Ciò premesso, si ritiene opportuno inoltre specificare che alla data dell’ispezione sanitaria e del campionamento effettuato, trasmessi dalla competente Azienda Usl con la nota di cui sopra, lo stato di conservazione della tettoia di che trattasi risultava DISCRETO e, pertanto, in ottemperanza alla normativa vigente, la medesima Azienda dichiarava, tra l’latro, che lo stato della copertura andava valutato almeno ogni tre anni.
Se poi la sig.ra Fati è stata così sfortunata da non trovare, nel giorno di ricevimento al pubblico, il personale incaricato, che, in accordo al diritto sancito dal C.C.N.L., aveva usufruito delle ferie o della malattia, avrebbe potuto ritornare, accedere agli atti, prenderne visione ed evitare di dichiarare e divulgare tendenziose informazioni”.
Arch. Massimo Piacentini – Dirigente del Servizio 7