CIVITAVECCHIA – Che il presidente dell’Autorità di sistema portuale, e il Segretario generale, non trovassero di meglio, che andare sui giornali per differenze di vedute, ed eventuali chiarimenti, sinceramente non se ne sentiva il bisogno.
In una città che di emergenze vive, o meglio muore, sarebbe stato più logico una telefonata, od un incontro riservato.
Ovvio che tutti, in parte giustamente sono per la riconciliazione, per tarallucci e vino, quello che non si comprende però, sono le ragioni per le quali si è arrivati alla divergenza di vedute: ragioni di visione strategica? Problemi di gestione con il personale? Rapporti politici? Invasione di ruoli e competenze? Nessuno ha chiesto chiarimenti su questo, o forse tutti lo sanno, esclusi ignari cittadini.
Credo che in primis vadano salvaguardati competenze, capacitàe professionalità. Ed in questo sia il direttore generale, che il presidente fanno parte di una tradizione che ha visto, escluso rare eccezioni, grandi personalità, che hanno portato il porto a raggiungere obbiettivi importanti.
Si chiariscano, si definiscano ruoli, ma nel caso in cui non si trovasse un accordo, molto meglio che una guerra strisciante, con danni devastanti, per porto e città, decisioni immediate.
Presidente e direttore non si sono resi conto che hanno creato un sistema di schieramento che può raggiungere, anzi è già avvenuto, livelli da curva, rischiando di coinvolgere il porto in guerre tra bande, già venuta allo scoperto in altri occasioni.
Abbiano un supplemento di responsabilità, trovino un accordo su competenze ed obbiettivi, non gettino, come sta avvenendo professionalizza che sono riconosciute ed apprezzate a livello locale e nazionale.
Tullio Nunzi – Associazione culturale Meno poltrone più panchine