CIVITAVECCHIA – Alcune righe sullo Sciopero generale del 6 settembre.
Tutte le manifestazioni che porranno al centro il tema della difesa del lavoro avranno il consenso e la partecipazione del Psi locale.
Tuttavia, non possiamo esimerci dal rilevare alcuni fatti. In tempi in cui c’è bisogno di unità sindacale per far fronte ad una crisi che il Governo sta affrontando in modo insufficiente e gravemente lesivo dei diritti costituzionali, la proclamazione unilaterale della Cgil va nel segno opposto.
La Fiom il 5 e 6 settembre aveva già deciso una propria mobilitazione, che confluirà di certo nello sciopero generale; le spaccature del Pd nell’adesione al medesimo; i “no” di Cisl e Uil diventati nelle ultime ore “ni”. Dissensi e mancate adesioni che compattano il sindacato promotore, ma che lasciano dubbiose molte parti politiche e civili sull’utilità e tempestività dell’ iniziativa.
Dopo molte incertezze, dopo l’accordo “sbagliato del 28 giugno scorso sulla contrattazione, dopo il patto tra “soggetti sociali” stretto con Confindustria, la scelta dello sciopero generale è un passo avanti importante e positivo. Importante anche politicamente, perché può divenire solo il primo momento di un programma di mobilitazione all’attacco di questo governo.
Il 6 settembre è vicino e perché lo sciopero riesca occorre coinvolgere tutti noi. È una grande occasione per costruire legami di massa, per trascinare le forze di sinistra, democratiche, di partito, di movimento, i singoli lavoratori, uomini e donne di cultura che sono punti di riferimento civile.
Quindi, bene l’iniziativa, ma la piattaforma della Cgil va allargata ed irrobustita mediante la condivisione e l’estensione ad altre problematiche. Ne cito una solo ad esempio, la questione delle spese militari ed in particolare della sospensione del finanziamento delle missioni all’estero, che, pare, non subire il peso della crisi economica.
Angela Tandurella – Responsabile Psi Civitavecchia