Nella Giornata internazionale contro la tortura la prima cosa che dobbiamo dire e’ che in Italia ci sono ancora i campi di concentramento, osceni, orribili, disumani luoghi di sofferenza in cui vengono recluse le persone migranti, persone che non hanno commesso nulla di male, e che sono giunte in questo paese a costo di rischi enormi per sfuggire alle guerre, alle dittature, alla fame, ovvero ai sanguinari conflitti, ai criminali regimi ed alle terrificanti crisi che sono parte e conseguenza di un ordine mondiale iniquo fino all’abominio, che consente al venti per cento dell’umanita’ – le classi sociali rapinatrici – di rubare e divorare l’ottanta per cento delle risorse mondiali, condannando l’ottanta per conto dell’umanita’ – le classi sociali ed i popoli interi rapinati – a una vita di sofferenze e paura, ad una costante minaccia di morte; un ordine mondiale iniquo fino all’abominio che non soddisfatto di rapinare ed uccidere popoli interi sta alacremente distruggendo la stessa biosfera, ovvero sta provocando la distruzione dell’intera civilta’ umana, della vita stessa sul pianeta.
Nella Giornata internazionale contro la tortura la prima cosa che dobbiamo fare e’ abolire i campi di concentramento, accogliere ed assistere tutti i profughi, far cessare tutte le guerre, abolire gli eserciti e le armi, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e la biosfera casa comune dell’umanita’.
Opporsi alla guerra, al razzismo, all’imperialismo, allo schiavismo, al maschilismo; condividere i beni fra tutti gli esseri umani, prenderci cura di quest’unico mondo vivibile e vivente.
Nella Giornata internazionale contro la tortura ricordiamoci di cio’ che siamo: esseri umani, tutti diversi l’uno dall’altro e tutti eguali in dignita’ e diritti. Ricordiamoci che il primo diritto di ogni essere umano e’ il diritto di non essere ucciso, violato, umiliato. Ricordiamoci che il primo dovere di ogni essere umano e’ recare soccorso agli altri esseri umani. Ricordiamoci che questa e’ la regola aurea della civile convivenza: tratta le altre persone come vorresti essere trattato tu; che ciascuno doni secondo le sue capacità, che ciascuno riceva secondo i suoi bisogni.
Nella Giornata internazionale contro la tortura questa e’ la nostra convinzione: solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.
Peppe Sini – Responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo