CIVITAVECCHIA – Lettera in redazione di Lucia Bartolini, dell’associazione ‘A Gauche:
“Difficile trovare le parole giuste, il modo giusto, per non scadere in un conformismo irrispettoso della durezza di quanto ci accade intorno, della spaventosa escalation di femminicidi, di un degrado sociale che cancella tutte le conquiste di libertà, prime tra tutte quelle che le donne hanno strappato con la lotta.
Allora forse non può esserci altra parola più giusta, per celebrare questa giornata: la LOTTA, riprendere a lottare, non smettere mai di lottare.
La lotta delle donne.
La forza delle donne della nostra città, evocata da una storia di coraggio e di dignità, che ogni volta emoziona.
Era il febbraio del 1897, quando le donne offrirono il loro contributo determinante allo sciopero dei portuali: “…organizzarono presso il Fontanone del Ghetto un raduno di tutte le mogli e le madri dei facchini scioperanti. Di qui si recarono al Viale ed all’altezza del Grand Hotel Termale, vedendo transitare su carretti di ghisa e di carbone i facchini romani che avevano sostituito i loro parenti, li convinsero a ritornare alle loro case per consentire il successo dello sciopero. Quindi…proseguirono per il porto dove le squadre di bordo, che non avevano aderito allo sciopero, erano intente allo scarico di una nave…”, anche qui facendo appello al senso di solidarietà e convincendoli a scioperare, uno sciopero compatto che durò 19 giorni ed ebbe risonanza nazionale.
Ripartire dalla nostra storia, una storia di lotta e di dignità, una storia di grandi donne.
Forse ricordarla può servire da sveglia a tutte. E a tutti.
La lotta delle Donne è lotta di classe. O non sarà.
VIVA L’8 MARZO!”
Lucia Bartolini – Associazione ‘A GAUCHE